Un romanzo di…vino, di vite e di amore: intervista a Luigina Lorenzi Zago
Buendia amici!
L’estate è ormai alle porte e giugno porta con sé sogni vacanzieri, profumo di sole… e “La Barbera Incontra”, la rassegna che ci ha visti debuttare lo scorso anno con il Concorso “Barbera… da Leggere”.
Domenica 16 giugno 2019 vivremo uno speciale ritorno tra le colline, perché Luigina Lorenzi Zago, autrice del racconto Una nuova vita, che aveva ricevuto una Menzione Speciale al Concorso, presenterà in anteprima Le due vigne, un romanzo di…vino che ha ricevuto il patrocinio della Città di San Damiano d’Asti!
Un’opera che intreccia saga familiare, arte e amore per il territorio come tralci di vite rigogliosa, offrendo al lettore una storia scorrevole e appassionante, le immagini dei giovani vincitori del Concorso “Barber Art” e un itinerario enologico dedicato alle Strade del Vino piemontesi.
Ma non vogliamo anticiparvi troppo…
… Ecco a voi la nostra autrice!
- Come chiediamo a tutti i nostri scrittori, raccontaci chi sei in tre parole
La mia passione più grande è la scrittura. Da ragazzina, per intrattenere mia sorella, scrivevo brevi racconti e speravo di poter un giorno veder pubblicate le mie storie di vita. La scrittura è la mia “isola felice” dove realtà e fantasia si uniscono. - Le due vigne deriva dal racconto Una nuova vita, che ha ricevuto una Menzione Speciale al Concorso “Barbera… da Leggere” 2018: com’è stato passare dalla storia breve al romanzo?
Molto entusiasmante; anche perché attraverso le pagine del libro ho potuto raccontare l’amore nelle diverse forme, non solo verso le persone che sono al nostro fianco, ma anche per il territorio che ci ospita e ci nutre come una madre generosa, durante tutto il ciclo di vita. In questo libro ci sono le mie origini che hanno un posto d’onore nel mio cuore. - San Damiano d’Asti, Canelli, le Strade del Vino del Piemonte: nel tuo libro si parla molto di territorio… Qual è il tuo rapporto con la nostra regione e quanto hanno influito e influiscono il paesaggio, la storia, la cultura locali sulla tua scrittura?
Moltissimo. L’ispirazione giusta per poter “creare” dal nulla i miei racconti la trovo immergendomi nella natura.
Adoro San Damiano d’Asti perché il profumo della storia che si respira passeggiando lungo le vie della città riesce a infondermi una felicità interiore.
Ho dei ricordi molto belli anche di Canelli, di Santo Stefano Belbo, di Barolo e di altre località. Ogni luogo del territorio piemontese che ho visitato mi ha arricchita di valori e di tradizioni, riportandomi indietro al tempo dell’infanzia, a quando si scoprivano nuovi profumi, colori, fiori e si era felici con poco. Da ragazza avevo letto i libri di Cesare Pavese e da adulta ho voluto visitare la sua casa e i luoghi a lui cari.
Da giovane ho partecipato anch’io a una vendemmia in una piccola vigna e ricordo ancora, come se fosse ieri, il profumo di quei grappoli raccolti e a fine giornata il gusto del vino dell’annata precedente. Ogni giorno s’impara qualcosa di nuovo e il modo migliore per poter divulgare le esperienze vissute, è quello di scrivere dei bei libri. I libri hanno il potere di avvicinare le persone e di renderle partecipe per i fatti raccontati. - E il tuo rapporto con l’arte? La copertina de Le due vigne è stata disegnata da tuo marito e all’interno del libro sono state inserite le immagini delle opere vincitrici del Concorso “Barber Art”…
Amo qualsiasi forma d’arte perché lo considero un arricchimento di valori.
Adoro la pittura e sono convinta che un buon libro abbia bisogno di una bella copertina che gli dia risalto. In merito al concorso “Barber Art” posso dire di essere onorata del fatto che le immagini delle opere vincitrici figurino all’interno del mio libro. L’anno scorso ho avuto la fortuna di poter assistere di persona all’evento e i quadri erano tutti molto belli. Una bella opportunità concessa dal Sindaco di San Damiano alle persone che hanno sviluppato la creatività. - Ogni personaggio del tuo romanzo è associato a un vino: quale abbinamento enologico (e gastronomico!) consiglieresti per la lettura de Le due vigne
Per la lettura del libro consiglierei due vini e cioè la Barbera e lo Spumante: la Barbera per la grande personalità ed equilibrio (un aspetto molto importante di alcuni personaggi del libro che con la loro forza di volontà non si sono lasciati abbattere da eventi anche funesti), lo Spumante perché vivace e lo si consuma nei momenti di festa, rappresenta “il nuovo”, tutto ciò che deve arrivare con il tempo, la freschezza della gioventù, ma anche i nuovi vitigni o il vino novello.
Il nuovo è rappresentato anche da questo libro appena nato e tanto amato.
L’abbinamento gastronomico: la Barbera va associata ad arrosti, carni rosse, gorgonzola e bross (bruss), lo Spumante a pandoro, panettone e pasticcini.
Entrambi i vini rappresentano la forza delle mie origini, le radici del mio albero genealogico e la tenacia nel portare avanti nuovi progetti.