Il profumo dell’anima in cinque racconti
Buendia e ben ritrovati amici!
Esce oggi in tutte le librerie e negli store on-line Storie dalla preistoria di Loredana Garnero, una Fiaschetta al sapore di Plin, ma che soprattutto profuma di anima, di profondo e di ancestrale.
Già il titolo, come abbiamo avuto modo di rivelare durante le anteprime pre-natalizie, dice molto: non si tratta di semplici storie “della preistoria”, ma cinque racconti “dalla preistoria”, cinque quadri dipinti con cura, con la precisione della fotografia e l’incanto delle pitture rupestri. Perché la nostra autrice, mentre scrive, descrive e narra, si trova davvero assieme ai nostri antenati, là dove la natura è bella e letale e gli aromi e i colori più intensi e puri.
Nel creare o riproporre universi, gli scrittori si fanno demiurghi, fabbri, fotoreporter… e Loredana ne dà una vivida dimostrazione.
Quindi cosa aspettiamo? Leggiamo le sue parole e risaliamo insieme fino all’alba dell’umanità!
Loredana Garnero si racconta sul nostro blog!
Sono un’insegnante, e come tale sono sempre stata affascinata da come ciascun bambino impara, memorizza, archivia e espone ciò che ha appreso.
Le modalità di apprendimento sono senz’altro soggettive per ognuno, ma la specie umana condivide alcuni automatismi congeniti con cui impara, non sempre e non solo legati all’intelligenza, che è anch’essa diversa per ciascuno.
Da qualche tempo appare sempre più evidente la perdita di alcuni di questi meccanismi automatici che in parte vengono sostituiti dalla tecnologia, ma che per lo più devono essere compensati, appunto, con scelte intelligenti.
Sono sempre più diffuse, tra i nostri allievi, modalità divergenti dalla norma nell’apprendere, nel conoscere, nel comunicare.
Fin dall’inizio del mio insegnamento, sono sempre stata attratta dalla ricerca di quando e come tutto questo è iniziato, cioè di quando e come la specie umana si sia consolidata come specie, e abbia per questo cominciato a condividere i presupposti cognitivi comuni, geneticamente ereditati, che oggi, in linea con l’Evoluzione, si stanno via via sempre più perdendo.
Da qui, credo sia nata la mia passione per la preistoria. In particolare per quel lungo e cruciale periodo in cui si è formata e stabilizzata quella particolare specie, a cui noi ancora apparteniamo, di Homo Sapiens Sapiens.
La modalità di espressione di questi nostri antenati, all’origine, era senz’altro globale, come dimostrano le pitture rupestri giunte fino a noi da decine di migliaia di anni fa. E ciò era possibile proprio perché essi erano in possesso di quel patrimonio, di quell’anima ancestrale che noi condividiamo ancora oggi con loro, che muta, sempre più velocemente, e segue la spinta naturale al cambiamento, all’adattamento alle asperità naturali, alla curiosità nella ricerca, all’Evoluzione.
L’arte rappresenta proprio questa possibilità di espressione immediata e simultanea della realtà, percepita nel suo complesso e subito manifestata.
E i luoghi in cui essi sono vissuti restano impregnati di un’energia costruttiva che emana ancora dai manufatti, dai resti, dalle pietre.
Io sono sempre stata rapita dalla potenza di queste tracce, che arriva a me ogni volta che mi trovo a contatto con esse e ne percepisco la forza.
Allora mi immedesimo in loro, finisco per fare anch’io parte di quei gruppi umani antichissimi, ne condivido l’ispirazione, i sentimenti, la cultura, che testimoniano i reperti, le abitudini quotidiane, le esigenze interiori, le sofferenze, le gioie e le paure.
I miei racconti scaturiscono sempre da un luogo o da immagini concrete di queste testimonianze, e il legame magico scatta proprio quando comincio a scrivere, quando riesco ad abbandonare la preoccupazione del rigore scientifico, che pur permane nel profondo, ma che si fonde con la quotidianità degli eventi. E allora sento come loro, soffro come loro, amo come loro e, insieme a loro, cerco di raccontare le loro storie.
Il paleolitico dal vivo? Si puo’ fare!
Leggere un buon libro, cercare chi lo ha scritto tra le righe, è un piacere e una necessità primaria, la possibilità rara di vivere infinite vite e di girovagare nel tempo e nello spazio restando fermi… Ma incontrare un autore, guardarlo negli occhi mentre parla di scrittura, di processi creativi e “ferri del mestiere”, costituisce un valore aggiunto, perché fa sorgere nuove domande, curiosità, innesca reazioni e suscita emozioni.
Perciò, se volete conoscere Loredana Garnero assieme a Roberta Anau. oltre a una relatrice d’eccezione, Maria Pia Simonetti, e partecipare a una presentazione speciale dedicata agli archetipi femminili, il 14 gennaio non perdetevi “Donne senza tempo” al Circolo dei Lettori!