Quattro chiacchiere… anzi cinque con Desy Icardi

I nostri autori si raccontano!

Desy Icardi Tacchi e taccheggiOggi inauguriamo una nuova sezione del blog: le interviste agli scrittori Buendia!
Un’opportunità per conoscerli da vicino, approfondire le loro opere e scoprire i “dietro le quinte” della scrittura; un’occasione – per noi editori – per presentarveli attraverso la loro stessa voce e ringraziarli, ancora una volta, di essere entrati nella nostra scuderia. Per questo rubiamo (del resto stiamo parlando di taccheggio) una frase di Catia, una libraia eccezionale (presto vi parleremo anche di lei), per dirvi: “Senza di voi non ci saremmo noi”.

E non potevamo non iniziare questa rubrica con un’autrice adorabile: Desy Icardi. Ricca di ironia, talento e fascino biondo, “la Desy” è autrice di Tacchi e taccheggi, un comedy al femminile inconsueto e dallo charme… illegale!

Chi sono Lydia con la “Y” e Barbara? Perché sono chiuse nello stesso stanzino? Lo scopriremo solo… leggendo!

 

Pronti? Via con l’intervista a Desy Icardi!

Desy Icardi
Foto di Dario Coppo
  • Dacci tre parole – che non siano sole, cuore, amore – per dirci chi sei
    Autrice comica (che conta come una parola sola!), scrittrice e cabarettista; questo se ne volete davvero tre, altrimenti posso confessarvi che siccome la vita spesso mi annoia, ho cercato di metterci un po’ di humour ideando – e talvolta interpretando – spettacoli teatrali, monologhi di cabaret e web serie; amministrando un blog sulla comicità femminile (Patataridens); scrivendo libri, campagne pubblicitarie radiofoniche e social, organizzando corsi di monologo comico e public speaking, il tutto sotto il segno dell’umorismo.
    Se volete saperne di più, date un’occhiata al mio sito www.desyicardi.it.

 

  • Buendia ha voluto ripubblicare Tacchi e taccheggi: secondo te perché? Che cosa ha da raccontarci il tuo romanzo?
    Il perché non lo so, ma sentitamente ringrazio Buendia Books.
    Tacchi e Taccheggi è inaffondabile, una specie di Rossella O’Hara che quando sembra aver perso tutto si rialza proclamando: “Domani è un altro giorno”.
    La storia ha debuttato sul palcoscenico nel 2011, poi è diventata un libro nel 2014 e oggi cambia editore e copertina, pronta per nuove avventure.
    L’idea nacque a Torino sul tram, linea dieci, quando sentii due signore “normali” parlare delle loro esperienze di borseggiatrici e taccheggiatrici. Il discorso aveva un che di paradossale ma anche di filosofico; una delle due, in particolare, si lamentava del fatto che con la crisi molti si improvvisavano borsaioli facendosi subito beccare, e mettendo in subbuglio il tram, a svantaggio dei “borseggiatori professionisti”, che quel giorno non avrebbero potuto portare a casa la pagnotta.
    Un punto di vista capovolto, dove i cattivi erano i buoni e i buoni nemmeno esistevano!
    Così ho pensato di scrivere una storia umoristica, nella quale le protagoniste non fossero le solite donnine in carriera e abiti Prada tanto frequenti nella letteratura femminile contemporanea, ma due banali ladre, una che ruba per necessità e l’altra per scaricare la tensione di una vita, solo apparentemente, perfetta.

 

  • Tacchi e taccheggi è tratto da uno spettacolo teatrale: quali sono le differenze tra la comicità sul palcoscenico e quella sulla carta?
    Innanzitutto il capo e la coda. Non dico che la commedia non avesse né capo né coda, ma per motivi pratici tutto si svolgeva in una camera, mentre nel romanzo sappiamo cosa ha condotto le protagoniste in quella particolare stanza e cosa accadrà quando ne usciranno. Aristotele la chiamava “unità di tempo spazio e luogo”, i teatranti la chiamano “e chi ce li ha i soldi per più scenografie?”.
    Inoltre nella commedia non ho avuto bisogno di descrivere i personaggi o le gag comiche, avendo le attrici in carne e ossa che interagivano, non soltanto con i dialoghi, ma anche con la loro fisicità e gestualità. Nel libro ho dovuto mostrarle con le parole e dar loro un nome, accessorio di cui in scena non avevano mai sentito la necessità. Tra l’altro i nomi delle protagoniste sono quelli delle attrici che le hanno interpretate: Barbara e Lydia (Barbara Bazzea e Lydia Corbelli).

 

  • Un’ora, un luogo, una musica, una bevanda e un cibo da abbinare alla lettura del tuo libro
    Ora: mattina presto o sera inoltrata. Il luogo di lettura ideale è il tram o altro mezzo pubblico equivalente, ma anche il divano può andare benone, basta sobbalzare di tanto in tanto.
    Musica: These boots are made for walking di Nancy Sinatra.
    In quanto al cibo, trovandoci sul tram (o sul divano sobbalzante), non possiamo permetterci pietanze troppo elaborate. Per rispecchiare l’indole di entrambi i personaggi, suggerisco cioccolato fondente (biologico, con almeno il 70% di cacao), alternato a degli M&M’s. Lo stesso vale per le bevande: una birra in lattina in onore di Lydia e una Coca Zero rigorosamente in bottiglietta di vetro per quella rompiscatole di Barbara.

 

  • Vuoi mandare un saluto ai lettori e all’editore Buendia Books?
    Sì, mi piace, fa tanto trasmissione radiofonica degli anni ’90. Saluto Buendia Books che sta dando una terza opportunità a Tacchi e Taccheggi, il che non è cosa da poco perché “tutti hanno diritto a una seconda opportunità”, ma della terza nessuno fa mai menzione.
    Saluto i miei lettori, sperando che consiglino Tacchi e Taccheggi a chi ancora non l’ha letto (sempre che gli sia piaciuto, in caso contrario li prego di farsi i fatti propri).
    Saluto infine chi vorrà dare fiducia a Buendia Books e alla sottoscritta, portandosi in vacanza una copia di Tacchi e Taccheggi.

 

Grazie Desy (è adorabile, no? Noi vi avevamo avvertito…) e a tutti voi per continuare a seguirci! Buendia e a presto!

Quattro chiacchiere… anzi cinque con Desy Icardi
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